Antitrust: via il Codice se si vogliono spendere presto e bene soldi PNRR

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05/10/2021

Roberto Rustichelli, presidente dell’Autorità Antitrust, lancia il grido di allarme in merito alla bulimia normativa nel settore degli appalti pubblici che potrebbe compromettere l’attuazione dello stesso PNRR: «Le incognite sull' attuazione del Piano - ha spiegato Rustichelli nella sua relazione annuale - sono molte, a partire da un quadro normativo ipertrofico che fa da freno agli investimenti». Il rischio è che le risorse in arrivo «non riescano a tradursi tempestivamente in opere pubbliche». La lotta alla corruzione viene fatta più sulla carta che nella sostanza e ciò comporta da un lato procedimenti lunghi e farraginosi, dall’altro statistiche impietose che confermano come il 74% dei procedimenti in materia di corruzione riguarda proprio il settore degli appalti pubblici, in particolar modo le procedure di gara (82%) più che gli affidamenti diretti (18%). In Italia il tempo medio di realizzazione di un'opera pubblica è di 14 anni mentre il costo medio è di 50 milioni di euro. La soluzione per l'Antitrust è quella che ASMEL aveva già proposto dal 2015: applicare semplicemente le norme comunitarie, in particolare le direttive europee del 2014 sugli appalti pubblici. Secondo il suggerimento dell’Antitrust il ricorso alle direttive europee e l'accantonamento del Codice degli appalti dovrebbero essere immediati, così da aiutare il Paese in una delle più ardue sfide della sua storia: l'impiego dei 191,5 miliardi che l' Ue ci invia grazie al piano di rilancio PNRR.

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