Pubblicato il DL Infrastrutture e Mobilità

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05/10/2021

Pubblicato in Gazzetta ufficiale n. 217 del 10 settembre 2021 il decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121 cosiddetto “DL Infrastrutture e Mobilità”. Tra le misure di interesse anche per i Comuni sono previsti gli “stalli rosa” per i parcheggi, dedicati alle donne in gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni, come pure la facoltà di riservare posti di sosta, a carattere permanente o temporaneo, ai veicoli adibiti al trasporto delle persone con disabilità e al trasporto scolastico, nonché l’inasprimento delle sanzioni per chi occupa gli stalli rosa e altri parcheggi riservati senza essere autorizzato. Il decreto inoltre interviene sulla riduzione dei divari di dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno e nell’offerta di sostegno alla capacità progettuale dei Comuni e delle Regioni meridionali al fine di giungere a un riparto di risorse più equo sul piano territoriale per la costruzione di scuole dell’infanzia e asili nido. Le nuove disposizioni sulla progettazione territoriale, con la dotazione di 120 milioni di euro, consentiranno a 4600 Comuni italiani (tutti quelli sotto i 30mila abitanti nel Sud e nelle aree interne) di dotarsi di un “parco progetti” adeguato alle tante opportunità che ai Comuni stessi vengono offerte in questi anni, con il PNRR, con il FSC, con i fondi strutturali, prevedendo una premialità per i Comuni virtuosi. La SVIMEZ, associazione per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno, tramite il presidente Adriano Giannola denuncia i rischi di un intervento soltanto formalmente in linea con lo spirito originario della legge 42. Se infatti per sanare gli squilibri tra territori in termini di dotazioni infrastrutturali e accesso ai servizi si prevede di partire dalla rilevazione dei deficit, definire i fabbisogni per poi individuare le priorità degli interventi nei diversi territori e distribuire di conseguenza le risorse per finanziare le opere, come afferma Giannola «Quel metodo viene ora solo formalmente confermato prevedendo un'attività di ricognizione da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) delle infrastrutture statali (sanitarie, assistenziali, scolastiche, stradali e autostradali, ferroviarie, portuali, aeroportuali e idriche), mentre per altre infrastrutture la ricognizione verrà eseguita dagli enti territoriali e dagli altri soggetti pubblici e privati competenti». Il rischio maggiore è il «tetto di spesa fissato ex ante che limita fortemente l'azione di perequazione territoriale che si vorrebbe favorire».

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