CENTRALI DI COMMITTENZA/1 CON IL PNRR PARTE IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE

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26/01/2022

Previsto dall’art. 38, comma 2, del Codice Appalti, il sistema per la qualificazione di Centrali di committenza e Stazioni appaltanti non è mai decollato, perché il relativo DPCM, che andava varato entro luglio 2016, non ha mai visto la luce. Per rispettare gli impegni assunti in Europa, ai fini dell’assegnazione dei fondi PNRR, il Governo ha deciso di procedere a tappe forzate. In base al Protocollo d’intesa siglato con ANAC, andranno adottate, entro il 31 marzo, le Linee Guida sulle modalità per l’attuazione del sistema di qualificazione, con tappe progressive da concludersi entro giugno.  La qualificazione va conseguita in funzione degli ambiti di pertinenza, nonché della tipologia e complessità del contratto e delle fasce d’importo ed ha ad oggetto le attività che caratterizzano il processo di acquisizione di un bene, servizio o lavoro, in relazione a: a) capacità di progettazione; b) capacità di affidamento; c) capacità di verifica sull’esecuzione e controllo dell’intera procedura, ivi incluso il collaudo e la messa in opera.

Tutti elementi su cui ASMECOMM è pronta da tempo, in quanto già consente di gestire l’intero iter amministrativo in modalità telematica, dalla fase di programmazione, all’individuazione delle fonti di finanziamento anche alla luce delle Misure PNRR, alla progettazione in BIM, alla gestione della gara telematica e del seggio di gara “virtuale”, ai controlli post gara e al monitoraggio in fase di esecuzione. Anzi è l’unica Centrale ad aver conseguito la Certificazione ISO 37001 (anticorruzione) oltre alle certificazioni ISO-9001 (qualità) e ISO 14001(ambientale).  Il decreto “Governance PNRR” ha già disposto una consistente opera di riduzione, centralizzazione e, quindi, qualificazione delle stazioni appaltanti per gli appalti PNRR, ripristinando l’obbligo, sancito dall’art. 37, comma 4, del Codice per i Comuni non capoluogo. L’obiettivo ora è quello di estendere la  qualificazione all’intero settore degli appalti , non solo a quelli finanziati dal PNRR, al fine di arginare l’eccessiva frammentazione, nonché i deficit organizzativi e di professionalità che caratterizzano il panorama delle stazioni appaltanti, Alla luce di ciò, i criteri di qualificazione riguarderanno anche uno solo degli ambiti terranno in considerazione i seguenti elementi: a) strutture organizzative stabili; b) presenza di dipendenti aventi specifiche competenze; c) sistema di formazione e aggiornamento del personale; d) numero di gare svolte per i vari livelli di qualifica nel quinquennio con la verifica del rispetto del valore dell’appalto e dei tempi di esecuzione delle procedure di affidamento, di aggiudicazione e di collaudo; e) rispetto dei tempi previsti per i pagamenti di imprese e fornitori; f) assolvimento degli obblighi di comunicazione dei dati sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture; g) per i lavori, monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche; h) disponibilità di piattaforme telematiche nella gestione di procedure di gara. Tra i requisiti premianti figurano invece: a) valutazione positiva in ordine all’attuazione di misure di prevenzione dei rischi di corruzione e promozione della legalità; b) presenza di sistemi di gestione della qualità conformi alla norma UNI EN ISO 9001 degli uffici e dei procedimenti di gara, certificati da organismi accreditati per lo specifico scopo ai sensi del regolamento europeo CE 765/2008; c) livello di soccombenza nel contenzioso; d) applicazione di criteri di criteri di sostenibilità ambientale e sociale nell’attività di progettazione e affidamento. Le linee guida da emanarsi entro il 31 marzo 2022 forniranno alle amministrazioni interessate le modalità di richiesta dei dati non presenti nella Banca Dati nazionale dei Contratti Pubblici, nonché le indicazioni operative, anche tramite Check list, sulle attività da svolgere per la verifica di sussistenza dei requisiti di qualificazione, al fine di consentire alle stazioni appaltanti e alle centrali di committenza di prepararsi in anticipo rispetto all’entrata in vigore della predetta riforma.

Consulta qui il Protocollo d’intesa

 

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