L’ANAC CHE ABBIAMO E QUELLA CHE AUSPICHIAMO

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22/01/2021

Riceviamo da ANAC, in data 22 dicembre, una nota di avvio di procedimento di vigilanza con il quale vengono rappresentate criticità nell’ambito di una gara indetta il 27 novembre dal Comune di Brolo, con il nostro supporto, la cui scadenza è fissata per il prossimo 31 dicembre. Vengono richiesti chiarimenti e controdeduzioni da trasmettere entro 30 giorni a pena delle sanzioni previste dall’art. 213 co. 13 del Codice. Nonostante ANAC insista nel far “confusione”, in senso proprio, sul ruolo da noi svolto, provvederemo, d’intesa con il Comune, a trasmettere, puntualmente, le informazioni richieste evitando di incorrere nelle sanzioni. La nota, però, incorre, a sua volta, nelle seguenti criticità: 1. Non chiarisce quale sia l’atteggiamento da assumere. L’Autorità chiede che si sospenda la gara in attesa della conclusione del procedimento, che ha deciso di avviare? Oppure è possibile mantenere inalterato il termine di ricezione offerte fissato al 31 dicembre? 2. Nella seconda ipotesi, è possibile procedere all’affidamento, oppure va attesa la conclusione dell’istruttoria? Essa va chiusa dal Dirigente – salvo motivate proroghe - entro 210 giorni e trasmesso al Consiglio dell’Autorità, con cadenza trimestrale, per la decisione finale. Saltano così i termini fissati dalla Regione per l’erogazione degli 850.000 euro di parte pubblica, previsti in Disciplinare, facendo fallire, sul nascere, il Progetto di efficientamento energetico. 3. Le informazioni richieste sono tutte desumibili, a nostro avviso, dal disciplinare, pubblicato sul sito del Comune, ovvero dal copioso carteggio in essere con la nostra Società. Nel nostro Ordinamento è pacifico il principio in base al quale una Pubblica Amministrazione non può chiedere informazioni già in proprio possesso, oppure di pubblico dominio. Tantomeno, può minacciare sanzioni in caso di omessa o parziale trasmissione di dette informazioni. 4. L’esplicitazione delle quattro criticità imputate viene conclusa rispettivamente con “sembra”, “pare”, “appare”, “potrebbe”. Insomma, il vigile impone ai vigilati di giustificarsi in merito ai propri dubbi. A pena di sanzioni e a rischio di inficiare il regolare svolgimento della gara. Si tratta di stridenti contraddizioni con quanto ANAC dichiara sul proprio sito, alla voce MISSIONE: ... vigilare per prevenire la corruzione creando una rete di collaborazione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche ... riducendo i controlli formali, che comportano tra l’altro appesantimenti procedurali e di fatto aumentano i costi della pubblica amministrazione senza creare valore per i cittadini e per le imprese. Rappresentiamo una rete di oltre 1600 Enti, che ha invano rappresentato piena disponibilità a collaborare. Ha optato perciò per l’adesione unilaterale alle pronunce ANAC, e difeso in ogni sede i propri diritti e quelli dei Comuni. Una scelta di coerenza premiata dalla crescita costante dei Soci e delle attività. In sette anni, abbiamo pubblicato 5200 gare per un transato di 5 miliardi di euro. Unica Società di committenza con Certificazione ISO 37001, che attesta il pieno rispetto di tutte le norme anticorruzione. E unica, a livello europeo, a vedersi attribuire a Maastricht, l’EIPA BEST PRACTICE CERTIFICATE. Auspichiamo per ANAC che il 2021 rappresenti l’anno di svolta e possa perseguire con maggior efficacia e coerenza la propria missione.

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